GIORNO DELLA MEMORIA: IL “MONUMENTO VIVO” DI BUDAPEST

Quello che sicuramente contraddistingue un blog di viaggi è la leggerezza degli argomenti e il modo in cui questi vengono trattati. Penso che però, in un giorno come questo, ci debba essere un piccolo spazio anche per affrontare temi più di spessore.

Oggi è il Giorno della Memoria e colgo la palla al balzo per anticipare qualcosa sul viaggio mio e di Nicole a Budapest. Voglio parlarvi infatti di una cosa che mi ha lasciato molto spiazzato, ma prima voglio fare per un attimo il punto della situazione.

Nel 2011 ho avuto il privilegio di poter andare in Polonia e visitare i campi di Auschwitz e Birkenau. Frequentare certi ambienti così carichi di storia e di dolore sicuramente ti lascia un grandissimo segno nell’anima. Da quel momento ho scelto professionalmente di sviluppare attorno alla mia esperienza un progetto fotografico battezzato “IL TEATRO DEGLI ORRORI: DALLA STORIA ALLA MEMORIA”.

Da più di mezzo secolo combattiamo contro il nostro passato, cercando di ricordare per non ripetere.

A Budapest invece c’è un luogo dove l’amnesia storica (passatemi questo termine) regna sovrana: Szabadság tér, meglio nota come Piazza della Libertà.

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Budapest, il monumento contestato in Piazza della Libertà: raffigura l’Arcangelo Gabriele attaccato da un’aquila (rappresenta l’Ungheria invasa dalla Germania nazista).

Per commemorare il 70esimo anniversario dell’invasione dell’Ungheria da parte della Germania nazista, il governo Orbàn ha voluto che qui, in questa piazza, venisse inaugurata una composizione raffigurante l’Arcangelo Gabriele (Ungheria) attaccato alle spalle da un’aquila imperiale (Germania). Stando a quanto rappresentato dal monumento non si può che intuire che l’Ungheria ha fatto un maldestro tentativo di attribuire alla Germania nazista tutte le responsabilità dell’Olocausto ungherese. L’interpretazione è inequivocabile: siamo davanti ad un chiaro esempio di revisionismo storico.

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Un cartello scritto in inglese racconta la verità sulle responsabilità dell’Ungheria.

Fortunatamente parte della popolazione non è rimasta a guardare in silenzio. Da più di 1000 giorni si protrae infatti una protesta pacifica organizzata da sopravvissuti all’Olocausto, parenti delle vittime e altri cittadini comuni che, davanti a questo scempio, hanno scelto di fare chiarezza e ristabilire la verità sulla storia del loro paese realizzando il cosiddetto “Monumento Vivo”, un vero memoriale realizzato con documenti storici, oggetti personali, candele, fotografie ed altri oggetti per ricordare le vittime.

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Budapest, il “Monumento Vivo” realizzato per contestare il revisionismo storico voluto dal governo ungherese.

Tornando al presente, la cosa che mi lascia davvero sconvolto è come, nonostante l’evidenza e la gravità dei fatti, in alcuni casi non sia stato ancora avviato quel processo di metabolizzazione nei confronti del proprio passato. Anzi, c’è chi cerca ancora di nascondersi dietro ad un dito…o ad un monumento.


NOTE

  • Ad oggi il “Memoriale per le vittime dell’occupazione tedesca” (questo il nome del monumento voluto dal Governo) non è ancora stato ufficialmente inaugurato.
  • Consiglio la lettura di questo articolo per chi volesse approfondire l’argomento.

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