Kalimera!
L’ultimo giorno del 2014, annoiati dalle feste natalizie, decidiamo che era il momento di prenotare la nostra vacanza estiva, direzione: Skiathos.
Ecco la nostra terza volta in Grecia. Dopo una profonda ricerca, grazie anche ai consigli dei miei vicini (esperti delle isole elleniche) che hanno confermato che lì il bagno in mare si fa da maggio ad ottobre, decidiamo di partire a settembre, quando gli altri tornano. Quindi dopo un’estate passata in città a sudare, a studiare e a lavorare… partiamo!
PRIMA DI PARTIRE
- BORSA DA SPIAGGIA (O ZAINO) perché: ogni giorno una meta diversa, è necessario portarsi dietro lo stretto indispensabile!
- MAPPA perché: fondamentale per godervi questa esperienza al meglio, sarà la vostra compagna di viaggio.
- MACCHINA FOTOGRAFICA perché: non vi dimenticherete così facilmente di questi paesaggi meravigliosi, se però avete la memoria corta regalatevi qualche click per andare sul sicuro!
- CREMA SOLARE perché: mai da sottovalutare, vi tornerà utile per proteggervi anche durante i vostri spostamenti.
- SCARPETTE DA SCOGLIO perché: vi eviteranno qualche dolore!
1 settembre.
Volo ore 5.40 dal Marco Polo di Venezia con direzione Skiathos (aeroporto Alexandros Papadiamantis, considerato il più pericoloso d’Europa).
Vedere l’alba su Venezia è stato bellissimo.
Il viaggio è durato un paio d’ore; una volta usciti abbiamo preso un taxi direzione Τρούλος (Troulos), paesino in cui alloggiavamo. L’alloggio lo abbiamo trovato su Booking, si tratta di una specie di appartamento in un residence: non lo nomino perché date alcune circostanze non mi sento di consigliarlo. Sistemati i bagagli andiamo nella spiaggia più vicina, Troulos! È una spiaggia di sabbia attrezzata, ma data la presenza di alcuni pini è possibile andare anche per conto proprio con un asciugamano. Come spiaggia era abbastanza affollata ma vivibile. Noleggiamo ombrellone e due sdrai (qui il prezzo è molto più favorevole rispetto all’Italia) e pranziamo con un gyros pita preso dall’unico kebabbaro vicino alla spiaggia: il posto dall’esterno sembra poco invitante ma non lasciatevi ingannare dall’apparenza! È a conduzione famigliare: i figli servono e la madre cucina; con pochi euro vi salvate il pranzo. La sera abbiamo cenato in un ristorantino sulla spiaggia, vicino al kebabbaro. Lì a Troulos ci sono pochissimi ristoranti ma molti poolbar, probabilmente per via della presenza di tanti turisti inglesi, a quali non ci siamo nemmeno avvicinati (non sono tipici!); abbiamo mangiato pesce ma non è stato niente di eccezionale, anche più caro della media.
2 settembre.
Andiamo ad affittare uno scooter per 15 euro al giorno e muniti di cartina andiamo alla ricerca della spiaggia di Κουκουναριές (Koukounaries), è molto vicina a Troulos ed è considerata la più bella. Bella sì, ma non la migliore! Spiaggia di sabbia, attrezzata e quindi molto turistica, il mare: trasparente. Qui decidiamo di rimanere solo la mattina. Pranziamo da Under The Pine Tree un “fast food alla greca”: si trova nella strada principale di Koukounaries, vicino ad un supermarket. È un posto giovane, si mangiano souvlaki, gyros, insalate, cose perfette per il pranzo! Il pomeriggio decidiamo di passarlo nella spiaggia di Agistros: attrezzata ma non così turistica (forse perché era settembre), comunque ci è piaciuta molto. C’è una taverna, e a servirvi potreste trovare una pecorella!

Qui restiamo poco perché alla sera decidiamo di andare a perlustrare Skiathos Town! Lavati e profumati prendiamo il nostro scooter e andiamo in centro. Ceniamo in un posto bellissimo e buonissimo: To Manavaki. È una taverna greca rivisitata in chiave moderna, si trova internamente alla città e fa angolo ad una strada: praticamente tutti i posti a sedere sono fuori. Ai fornelli un giovane chef niente male!

3 settembre.
In mattinata partiamo con l’intenzione di raggiungere una spiaggetta selvaggia: Kechira.
Non sapevamo cosa ci stesse aspettando.
Probabilmente abbiamo sbagliato la strada un paio di volte, poi sembrava avessimo imboccato quella giusta ma infinita. Ad un certo punto avremmo voluto tornare indietro, ma che senso avrebbe avuto? Così dopo una serie di sali e scendi e dopo aver attraversato una strada sterrata, un bosco e un ruscello con le capre (tutto m e r a v i g l i o s o ma faticosissimo e poco agevole da percorrere in scooter) siamo arrivati a Kechira. È una baietta isolata dove potete trovare degli ombrelloni e degli sdrai qua e là che vengono affittati dalla taverna. Questa spiaggia si è meritata la fatica. Abbiamo passato qui la giornata e pranzato alla taverna. Nel mare ci sono dei sassetti quindi per comodità abbiamo usato le scarpette ma non sono indispensabili. Un po’ preoccupati dal dover affrontare il ritorno chiediamo alla cameriera della taverna quale strada era migliore da percorrere in scooter: ci guarda con due occhi sbarrati e ci chiede se siamo pazzi. Lì non è consigliabile arrivare in scooter. Benissimo. Comunque ci mettiamo in marcia e prima che il sole tramonti partiamo percorrendo la seconda strada, quella considerata “più facile”. Si probabilmente è stata meglio della prima ma niente di semplice: abbiamo percorso una strada sterrata tutta in salita con uno scooter che non voleva proprio saperne di portarci su. Disperazione assoluta, soprattutto per Alvise che doveva portarlo a mano. La strada non finiva più e si andava sempre più in alto: ero così stremata che una famiglia di turisti che stava salendo in jeep mi ha chiesto se volevo salire con loro. Ho rifiutato e abbiamo stretto i denti. Le ruote e i piedi toccano l’asfalto, siamo salvi: ci guardiamo indietro lasciandoci deliziare da un meraviglioso tramonto.
A pensarci mi è tornata l’angoscia.
Ceniamo con un gyros pita d’asporto preso dai nostri amici kebabbari sulla spiaggia di Troulos.
4 settembre.
La sera in cui siamo andati a Skiathos Town (vedi giorno 2 settembre) abbiamo riservato un posto per la gita in barca con Eleni Boat. Il tour prevedeva: Lalaria, Kastro e l’isola di Tsougria e compreso nel prezzo (intorno ai 20 euro) c’era anche la sangria! D’altronde il capitano Kostas e il resto della ciurma l’avevano battezzata NO STRESS CRUISE.

Salpiamo alle 9 dal porto della città. Ci troviamo in questo peschereccio insieme ad una quindicina di persone, parte la musica e via verso Lal…no! La crew decide di cambiare programma: andiamo prima a Kastro e poi a Lalaria, così da evitare l’orda di turisti delle altre gite organizzate che facevano lo stesso tour. Non vi fu scelta più azzeccata!
Arriviamo a Kastro, un antico borgo del 1300 a strapiombo sul mare. La spiaggia di ciottoli che sta al di sotto è meravigliosa. Alcuni decidono di salire al borgo, tra cui Alvise; nella spiaggia siamo rimasti io, un gruppo di compagni di avventura e una taverna. Nessun’altro. A volte capita di provare delle sensazioni che non puoi descrivere; è questo il caso. Il mare era gelido e cristallino ma non potevo fare a meno di rilassarmici dentro. Finisce il tempo (purtroppo) e arrivano altre barche.

Noi partiamo alla volta di Lalaria: la spiaggia più conosciuta di Skiathos, non ha nulla da invidiare alle spiagge caraibiche. È una spiaggia di sassi bianchi che fanno sembrare il mare una piscina. Caratteristica della spiaggia è la scogliera bianca a picco sul mare che da una parte è stata forata dal vento. Si dice che passare a nuoto sotto questa “finestra” rende giovani per sempre. Ovviamente non temendo la vecchiaia ho pensato bene di evitarmi questa bella nuotata in acque profonde.
Di nuovo a bordo della Eleni Boat in direzione Tsougria: un isolotto disabitato con un’ampia spiaggia sabbiosa attrezzata dove potete trovare anche una taverna. Bellissima anche questa: le tre località sono tutte diverse tra loro ma tutte inserite in un paesaggio suggestivo. Dopo un bagno, decidiamo di fare una siesta all’ombra di un albero. Tempus fugit: è già ora di tornare verso il porto. Solitamente non apprezzo quei tour acchiappa-turisti ma questa volta mi sono dovuta ricredere: abbiamo trascorso davvero una giornata fantastica.
5 settembre.
Decidiamo di rimanere nei paraggi e con lo scooter andiamo in una spiaggia attrezzata e sabbiosa, Αγία Ελένη (Agia Eleni), che si trova subito prima di Koukounaries. Per qualcuno potrebbe essere troppo rumorosa visto che il baretto, un po’ chic, mette la musica a tutto volume; tuttavia è vivibile dato che ricordo di aver fatto un profondo pisolino all’ombra di una roccia e aver trovato al mio risveglio Alvise con un ghiacciato caffè frappè tutto per me.
In serata abbiamo visitato meglio Skiathos Town. Abbiamo parcheggiato lo scooter di fronte al porto, dopo che una guardia ci ha dato delle indicazioni (attenti a questo dettaglio) e, saliti un po’ di gradini, siamo arrivati alla Chiesa di Agios Nikolaos dove c’è la torre dell’orologio e da dove si vede tutta la città. Vale la pena andarci per aspettare il tramonto e fare qualche foto di rito. Dopo un giretto tra le viuzze, la nostra destinazione per la cena è ancora To manavaki: una garanzia.

Dopo cena compriamo gli ultimi souvenir e torniamo allo scooter, dove ci attende una bella multa. Quaranta euro per divieto di sosta. Eh si è andata proprio così: gli unici italiani che in Grecia usano perfino il casco prendono una multa per sosta vietata!
Fine della giornata.
6 settembre.
Ultimo giorno utile per usare lo scooter (poracci), quindi ne approfittiamo e andiamo a Κρυφή Άμμος (Kryfi Ammos), la spiaggia nascosta, alias un altro paradiso. È facilmente raggiungibile con lo scooter: dopo aver parcheggiato lungo la “strada principale” si scende una scalinata abbastanza scoscesa, ma…se ce l’ho fatta io ce la possono fare tutti! C’è una piccola taverna e i compagni di ombrellone erano praticamente tutti italiani, ma sopportabili.

Sarà il contesto in cui è inserita (vegetazione a non finire), saranno le foto pazzesche che mi ha fatto Alvise (che modesta), sarà che siamo rimasti fino alle 19, ma è entrata nella classifica delle mie spiagge preferite in assoluto. Quando penso a questa spiaggia e a Kastro, provo una sensazione di pace indescrivibile.
7 settembre.
Restituiamo lo scooter all’inglese avvisandolo della multa e fortunatamente paghiamo la metà perché rientravamo nei giorni limite per avere la riduzione. La buona sorte però ci ha subito abbandonato perché durante la giornata non hanno fatto altro che susseguirsi episodi negativi. Un po’ malinconici, e privi di scooter, rimaniamo nella spiaggia di Troulos. Nel tardo pomeriggio ha piovuto e la cena lasciamo perdere.
8 settembre.
Io con la febbre e Alvise fa le valigie. Ore 13 prendiamo l’aereo e torniamo a Venezia.
Le vacanze a settembre sono state promosse!
INFORMAZIONI UTILI & LINK
Skiathos mi è piaciuta molto ed è uno dei pochi posti in cui tornerei subito: col senno di poi sceglierei un alloggio a Skiathos Town. In città c’è tutto: negozi (non solo i soliti di souvenir!), il porto, l’imbarazzo della scelta tra le taverne, ristoranti, bar ecc. Certo non è vicina alle spiagge più selvagge, ma muniti di un mezzo di trasporto si può andare dappertutto. Se invece in vacanza non vi va di mettervi alla guida potete usufruire tranquillamente di un bus che fa il giro di tutta l’isola (occhio al prezzo, non è molto economico).
Un’altra cosa che sento di consigliarvi è quella di informarvi per trascorrere un paio di giorni nelle vicine isole di Skopelos (famosa per il film Mamma Mia!) e/o Alonissos. Entrambe raggiungibili con il traghetto dal porto di Skiathos città. Purtroppo durante la nostra vacanza non ci è stato possibile raggiungerle perché gli orari dei traghetti non ci consentivano di visitarle in giornata.
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