A mio parere, in ogni bucket list dovrebbe esserci un punto dedicato ai tramonti di Santorini: in questa piccolissima isola delle Cicladi ci siamo stati una settimana a cavallo tra luglio e agosto del 2014. Difficilmente potrei spiegare cosa mi hanno trasmesso: in tre aggettivi direi calore, semplicità, e armonia. Quando sono partita non avevo nessuna aspettativa, mi immaginavo la tipica vacanza rilassante nel bel mare della Grecia, buon cibo… nient’altro. Molte persone però ci avevano suggerito di andare assolutamente a vedere i tramonti.

Santorini è molto piccola: la sua superficie si estende per 79,19 km², quindi è facilmente percorribile in scooter, tra l’altro non ricordo particolari sali-scendi tortuosi. Noi alloggiavamo a Perivolos, una località a sud vicino alla spiaggia di Perissa, la famosa spiaggia nera, che sembra essere una lunga distesa di catrame. Oserei dire che è la migliore spiaggia dell’isola. Al Santa Irini hotel ci siamo trovati molto bene: è un piccolo hotel a conduzione famigliare dotato di piscina, tra l’altro gli stessi proprietari gestiscono anche un bakery aperto 24/24 e ben fornito dove potrete trovare pizzette, torte salate, fette di torta, buonissimi grissini al sesamo.

L’isola è costeggiata di terrazze che permettono di vedere il tramonto, ma l’ideale è andare a Fira e ad Oia.
Dopo una giornata nella spiaggia di Perissa, nel tardo pomeriggio abbiamo preso il nostro scooter e siamo andati a Fira. Φηρά (Fira, a volte anche Thira) è il capoluogo dell’isola; è molto turistica, basti pensare che qui fanno tappa le navi da crociera. Si trova in cima ad una roccia a picco sul mare: potrete ammirare il tramonto sulla caldera del vulcano Thera. Parcheggiato lo scooter iniziamo a perlustrare il paesetto sorseggiando un caffè frappe; abbiamo avuto modo di chiacchierare con due ragazze cinesi appassionate di fotografia e, ovviamente, abbiamo approfittato per farci fare una foto ricordo di fronte al tramonto. Ecco che il sole scende e tutti si zittiscono per godersi lo spettacolo.

Il bello arriva quando decidiamo di andare ad Oia: siccome si trova all’estremo nord, prendiamo in mattinata lo scooter e percorriamo la costa est sostando a Baxedes beach, una spiaggia sabbiosa attrezzata con pochissimi ombrelloni e dove è presente un chioschetto (non forrnitissimo quindi portatevi il pranzo!). E’soggetta al Meltemi (non aspettatevi un mare cristallino quindi) ma data la tranquillità del posto ne vale assolutamente la pena. Comunque, per raggiungere Oia vi consiglio questo tratto di costa perchè vi dà la possibilità di percorrere una strada in mezzo ad un paesaggio incontaminato unico, sembra una specie di Route 66.

Oia è bellissima, è il paesino che vedete nelle immagini tipiche della Grecia: case bianche, chiese con la cupola blu e i mulini. Prima che calasse il sole tutti avevano preso un posto affacciati sul mare, era pieno di gente nel vero senso della parola, se arrivavamo 5 minuti dopo avremmo dovuto guardare dalla seconda fila.

E’ stata un’emozione unica: un gruppetto di signori greci suonava mentre il sole stava tramontando e alla fine ci siamo tutti uniti in un applauso.
Tra le altre spiagge che meritano una visita segnalo la Red beach: raggiungibile in scooter o in barca, è caratterizzata da una distesa di sabbia vulcanica rossa e nera. E’ tanto unica quanto turistica: il mio consiglio è non affittare lo sdraio (costa tantissimo e non ne vale la pena) e continuare verso la spiaggetta più avanti e dove troverete anche una tavernetta nascosta per rifocillarvi. Dalla Red Beach inoltre è possibile imbarcarsi verso la White beach; purtroppo il fatto che ci siano questi barchini che fanno la spola tra le due spiagge rendono la riva piuttosto sporca.

Yasou!
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